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Il punto di vista del marito


di Fikona1979
02.08.2024    |    8.529    |    27 9.8
"E così, dopo un po’ di tentennamento ci levammo i vestiti ed entrammo in vasca..."
Questa l’ha scritta mio marito. Siate buoni…ma non troppo. Bacioni da fikona79.

Ognuno di noi che è su questo o su siti analoghi ha avuto un inizio, una sliding door che ha aperto una strada prima nascosta.
Quando incontrai la mia attuale moglie fu un classico colpo di fulmine. Non solo per l’aspetto fisico. Lei aveva ed ha un rapporto con il sesso molto libero e senza mediazioni. Non ha mai parlato molto a letto, ma ha sempre fatto capire chiaramente cosa voleva e le piaceva. Rispetto alle donne che avevo incontrato prima di lei, che mi davano l’idea di concedersi e farmi un favore, con mia moglie era io lo strumento del suo piacere. Vedeva l’uomo come un mezzo, uno strumento per godere, e quando trova ciò che cerca, diventa una vera ancella del sesso.
Una delle fantasie che avevo al tempo era di farlo con due donne. La lesbicata, con me unico maschio, era un pallino che avevo sin dalle superiori.
Dopo il matrimonio pensai se parlargliene o meno e poi decisi di rompere gli indugi. Alla peggio mi avrebbe detto no.
La risposta fu, secondo me, la prima vera sliding door della nostra vita coniugale e per certi versi davvero sorprendente.
Mi disse
“A me l’idea non fa impazzire, ma se davvero vuoi, proviamo. Ma dopo averlo provato prima con due uomini”.
Mi aspettavo un vaffanculo ed invece….
La stuzzicai ancora per capire se stava dicendo sul serio e mi rispose ancora più netta
“Sono serissima. Se vuoi trasgredire te, voglio farlo anche io. E non devi essere geloso se con l’altro ci sarà lo stesso tuo trattamento.”
Mi disse con tono di sfida.
A quella ulteriore risposta non aggiunsi altro.
Passó il tempo tra dubbi, ripensamenti, chiacchiere discussioni etc e poi la scelta. Non fu affatto facile ma alla fine la decisione fu di entrambi. Facciamolo.
Ma come? Non è che trovi il terzo per strada o al supermercato. Doveva essere una persona fidata che non ci creasse poi problemi nella vita di sempre. Escludemmo tutte le nostre conoscenze. Doveva essere un estraneo, in un luogo appartato dove giocare e con una sua vita impegnata in modo che non creasse problemi alla nostra. Doveva piacere a mia moglie ed era forse un delle cose più difficili. A lei piacevano uomini molto belli, i super prestanti o le persone che Lei ritiene magnetiche per una qualche ragione.
Eravamo giovani e ci volevamo solo divertire senza sbatti. niente rotture e -a quel tempo- niente figli. Regola principale era quindi il condom. Anche se prendeva la pillola regolarmente in quel periodo non volevamo rischiare.
Non eravamo al tempo experienced e non sapevamo come muoverci e così tramite i motori di ricerca sul net trovammo e girammo vari siti di annunci, che ai tempi erano molto scarni rispetto a quelli di oggi. Dopo un po’ che li leggevamo capimmo che non sarebbe stato affatto facile.
Attivammo un indirizzo mail di coppia per il gioco. Il primo testo che mi chiese di pubblicare era secondo me un capolavoro di sensualità
“Giovane e calda passerotta cerca caldo uccellone per incontri impetuosi”
non era da coppia e così ne postammo uno diverso; il nostro primo e semplice annuncio, solo testuale, per trovare, come coppia giovane che iniziava, un terzo per mettere la lei al centro. La ricerca era iniziata. Anche senza foto fummo letteralmente invasi di risposte e cazzi di tutti i colori e dimensioni.
Arrivó di tutto.
Facemmo un po’ di selezione e fu sia divertente che intimo. Razionalmente era da folli. Stavo fondamentalmente aiutando mia moglie a trovare un altro uomo con cui scopare. Bah.
Ne scegliemmo alcuni con i quali scambiavamo e-mail. L’annuncio sul quale puntammo di più fu su uno più o meno della nostra età che almeno dalle foto appariva un gran bel ragazzo. La cosa non mi faceva impazzire ma a lei piaceva da matti e allora detti il mio ok. Sembrava andare tutto bene e diretti verso l’incontro, poi quando cominciammo a parlare di date vere per una prima conoscenza, lui cambiò completamente atteggiamento, finchè decidemmo di troncare.
Rispondemmo a diversi annunci e poi ancora altri. Non riuscivamo a trovare nessuno. Forse non era una cosa per noi, arrivai a pensare. Passó altro tempo. Poi ricevemmo una proposta da un profilo totalmente diverso dagli altri e abbastanza fuori dai nostri canoni. Fu uno dei pochi che non esordì con le foto intime ma solo per iscritto, presentandosi e dicendo cosa cercava. Semplice ma efficace.
Era peró un uomo per noi maturo e si definiva, nel suo annuncio, un bull esperto ed autoritario che cercava coppie giovani con lui cuck. A differenza di altri non era peró affatto aggressivo, ma sicuro di se e si comprendeva anche da come scriveva. All’inizio rispondemmo per gioco, poi la cosa proseguì e ci incuriosì, quindi con i soliti dubbi decidemmo di andare sempre più a fondo. Noi al tempo come coppia eravamo proprio alle prime armi ma lui -che chiameremo Gianni- con tutta la calma del mondo ci sapeva fare e spiegò che il nostro profilo lo intrigava perché lui cercava soprattutto coppie alle prime esperienze come noi; preferiva iniziare e sviluppare un rapporto duraturo piuttosto che una botta via.
Ebbe una gran pazienza perché lo lasciammo anche settimane senza farci sentire. Arrivammo allo step successivo, ovvero alla chat. La nostra configurazione era molto basic al tempo, non avevamo né webcam né microfono, ma scambiammo un po’ di foto: alla immagine di mia moglie in costume, con viso chiaramente oscurato, ci rispose con la foto della sua dotazione in piena erezione. Rimasi colpito. Aveva un bestione. Dopo quello scambio di foto, qualcosa scattò in lui, e da quel momento fu molto assiduo e chattavamo con una certa frequenza finché si arrivó all’altro bivio solito: incontrarsi o salutarsi?
Scrivemmo in maniera trasparente i nostri dubbi su di lui. Io non ero cuck. La sua età, il posto dove incontrarsi e altre cose.
Sul primo punto disse che lui preferiva il marito cuck, ma non era tassativo. Con l’età lui fu ancora più tranchant. Ci disse semplicemente di incontrarsi dal vivo. Lui avrebbe accettato ogni nostra scelta perché, ripetè, preferiva un rapporto da iniziare e duraturo ad una cosa one shot.
Sul posto noi chiarimmo che preferivamo fuori zona per evitare di essere visti, ma non avevamo idea di dove.
Lui si, a circa un’ora dalla città, aveva una casa colonica sull’ Appennino in un luogo discreto e nascosto, che definiva perfetto per divertirsi liberamente a tutto volume, senza essere visti e/o sentiti. Per farla breve, almeno sulla carta i vari dubbi venivano superati. Rimaneva come ostacolo principale per me la sua dotazione. Dalle foto era molto più dotato di me e temevo molto quel confronto. Pensai che quella foto potesse essere un fake e, nel caso contrario, che lui non avrebbe potuto tenere l’erezione, a quell’età, per un rapporto soddisfacente (al tempo lui aveva superato i 50), ma comunque poteva far scattare in lei strane voglie e quindi aprire ulteriori scenari. Il fallimento di Gianni, che ritenni molto probabile, avrebbe aperto le porte a cosa desideravo io e chiuso certe voglie di lei.
Mia moglie con tono da maestrina diceva la solita banalità che amano dire le donne: le dimensioni non contano. Ma ci credono davvero?
Alla fine con i nostri retropensieri, ci accordammo per un drink dopo pranzo senza impegni in un bar in un paesino a qualche km dal suo casolare. Se fosse andata bene, avremmo proseguito da lui, altrimenti ciaone.
Quando arrivò il giorno eravamo un mix di eccitazione e paura.
Era un sabato di luglio, molto caldo anche allora. Andare a qualche centinaio di metri sull’ Appennino comunque consentiva di avere temperature più gradevoli; avevo già adocchiato un ristorantino per la cena, nel caso fosse saltato tutto.
Avevo un inferno nello stomaco e se mia moglie avesse ringambato avrei acconsentito. Il fail doveva però essere una sua iniziativa non mia.
Lei era visibilmente agitata e stemperava scherzando e forse aspettava un mio cenno, io il suo, ma nessuno fece nulla per annullare l’incontro e ci trovammo in auto sulla strada della nostra prima vera avventura da coppia. Mia moglie si vestì abbastanza casual per l’appuntamento, non voleva attirare sguardi degli estranei con il rischio di essere riconosciuta, nè voleva generare aspettative in Gianni; se lui fosse stato in grado di arrivare a meta, la sorpresa la trovava sotto i vestiti: indossava infatti l’intimo, realmente, micro di colore vinaccia -il mio preferito- che le stava da dio e che si metteva quando giocavamo tra noi.
Non sto a descriverla. Le foto di mia moglie sono sull’annuncio: non si vede molto, lo so, ma è una gran bella donna e lo è sempre stata.
Arrivammo al bar che ci aveva indicato in perfetto orario. Eravamo nervosissimi, io con uno stupido cappello messo alla Jovanotti, come segno di riconoscimento.
Era il tipico bar di paese dove sicuramente si conoscevano tutti e noi fummo subito individuati come estranei. Dopo poco che ci sedemmo ad un tavolo defilato arrivò un signore molto alto e piuttosto magro che si presentò come Gianni.
Era brizzolato, tutti i capelli in testa a differenza mia che iniziavo a perderli, abbastanza sportivo, viso perfettamente rasato e dall’aspetto molto rilassato. Trasmetteva un senso di calma e autorevolezza, ma anche di misterioso.
Mostrava dal vivo una decina di anni meno di quelli che ci aveva detto e ci ringrazió del complimento.
Per rompere il ghiaccio ordinò da bere anche per noi, presentandoci come i cugini in visita. Noi eravamo e siamo astemi e quei drink ci dettero la prima botta alcolica. Ne seguirono altri che bevemmo solo per stemperare il nervosismo.
Mentre sorseggiavamo, lui non toglieva gli occhi di dosso da mia moglie. La voleva ed era evidente. Le fece molti complimenti, che mia moglie ha sempre molto apprezzato.
Neanche a mia moglie, ed anche questo era evidente, era del tutto indifferente quell’uomo.
Parlammo per un po’ del più e del meno e poi ad un certo punto con aria serissima ci disse
“Siamo qui per divertirci. Niente cose forzate. Adoro le giovani coppie come voi alla prime esperienze. se volete, si può andare da me e proseguire il pomeriggio. La scelta è vostra, io vi aspetto fuori”
Con mossa studiata, si alzó dal tavolo e ci lasció soli.
Ed ecco un’altra sliding door. Che si fa? Si prosegue?
Quello è uno dei momenti più intimi della coppia, secondo me. La decisione se andare avanti, se trasgredire o meno. C”è una intimità unica in quei momenti.
Quando si gioca è solo la conseguenza di una decisione, di quella decisione.
Calò il silenzio tra noi e poi chiesi a lei, facendomi forza sul alcol in corpo
“Siamo sempre in tempo ad andarcene. Se non vuoi, lo salutiamo e torniamo a casa. “
La mia era una frase abbastanza di circostanza ed interessata, non volevo essere io a far saltare il banco e comunque speravo che lei non avrebbe avuto il coraggio di proseguire.
Lei ci pensó, si finì tutto d’un sorso il drink restante e mi sorprese ancora,
“Andiamo, prima che ci ripensi”
Gianni con la sua auto fece strada verso il casolare, noi lo seguimmo con la nostra.
Mentre facevamo quei pochi km lei mi disse che era molto garbato e curato, c’era qualcosa di magnetico che la intrigava, ma non credeva potesse essere il suo uomo ideale. Io le dissi che non poteva essere diversamente. Il suo uomo ideale ero io. Lei rise divertita e aggiunse che lui però aveva il super potere. Risi anche io, e ribadii il mio dubbio che le foto che ci aveva inviato fossero reali.
Arrivammo dopo poco, inutile dire che avevo un maremoto di emozioni dentro.
Entrammo in casa. Eravamo entrambi molto tesi. Gianni ci offrì di nuovo da bere, parlammo, ma il nervosismo, nonostante fossimo a quel punto proprio alticci, ci bloccava del tutto. Ci offrì anche da fumare, ma nessuno di noi due fuma neanche le sigarette!
Eravamo due corde di violino e stavamo sulle nostre.
Pensai che l’incontro a quel punto stava per finire.
Lui, che probabilmente temeva la stessa cosa, ovvero la serata in bianco dopo aver braccato una preda come mia moglie , giocó a quel punto il suo asso. Ultimo drink e ci fece strada verso la grande vasca idromassaggio che aveva al posto della taverna. Noi restammo sorpresi, non ce ne aveva parlato prima. Ci chiese se volevamo provarla, da soli all’inizio. Gli rispondemmo che non avevamo i costumi e Gianni ci disse che in quella vasca non erano necessari, e se volevamo potevamo rilassarci in vasca da soli e poi, sempre se volevamo, riprendere il discorso anche con lui, altrimenti liberi di tornare a casa.
Prima che potessimo rispondere, accese le bolle ed uscì lasciandoci soli.
Osservai la stanza. Era proprio ben pensata. Le vetrate che davano sul giardino erano coperte dalle tende e pertanto entrava la luce ma non sguardi indiscreti. La vasca era davvero invitante e dopo tutto quel alcol non sarei stato in grado di guidare.
E così, dopo un po’ di tentennamento ci levammo i vestiti ed entrammo in vasca. Tutti nudi. Gianni, purtroppo per lui, si perse lo spettacolo di mia moglie in intimo.
Il rumore delle bolle era davvero rilassante, l’alcol cominciava finalmente a scioglierci del tutto e così io e mia moglie ci sedemmo sulla panca nell’acqua, e iniziammo a tubare come due piccioncini, coccolati dall’acqua, quasi dimenticandoci perché eravamo lì e che eravamo ospitati per una ragione .
Gianni era sparito e ci aveva effettivamente lasciato soli. Passó del tempo e ci perdemmo
l’una nell’altra. Eravamo davvero in bolla tra le bolle che in vasca erano abbastanza rumorose.dimenticandomi dove fossi, in mezzo a quelle bolle ci baciavamo e toccavamo dappertutto.
Avevo una erezione clamorosa e mentre la stavo baciando palpandola, lei mi segava: mi salì una gran voglia di scopare, cosa che ero in procinto di fare. Improvvisamente lei si staccó da me. A quel punto aprii gli occhi e la vidi con Gianni che, senza che me ne accorgessi, si era seduto accanto a lei dall’altra parte.
lui le palpava i seni e con l’altra mano, sott’acqua, ravanava in mezzo alle cosce di mia moglie.
Osservai la scena attonito. Non si può descrivere a parole quel tipo di situazione. Va vissuta. Ero geloso, eccitato, impietrito, incazzato. Non so se esiste un modo giusto per rompere il ghiaccio al primo incontro, ma quello di Gianni fu dannatamente scaltro e terribilmente efficace.
Guardai meglio e vidi che la mano sinistra di mia moglie era immersa nell’acqua, e da come muoveva ritmicamente il braccio, capii che lo stava segando. Lei si girò verso di me e mi disse con la voce sorpresa
“Le foto sono vere, amore, sono vere! Che facciamo, andiamo avanti?”
Non le dissi di no e lei che non si era fermata un attimo dal segarlo si girò verso di lui a limonarlo.
Gianni non la mollava un secondo. Mia moglie con la destra masturbava me e con la sinistra Gianni.
Io ero sconvolto da tutto quello che stava accadendo, ma anche molto eccitato, non riuscivo più a contenermi e alla fine venni nell’acqua. Quando lei si accorse che ero venuto, molló la presa dalla mia parte e si diresse verso Gianni che a quel punto l’aveva solo per sé. Mi ricordo lui le baciava i seni, il collo, dappertutto, sembrava avere dieci mani. Poi uscì di scatto dalla vasca. si sedette proprio sul bordo, gambe ben divaricate e cazzone duro esibito, proprio davanti a mia moglie che era rimasta in acqua. Era chiaro cosa lui volesse.
Fu in quel momento che vidi che le foto non erano fake e lui era in effetti realmente dotato.
Mia moglie, che era già nel mondo parallelo , guardó quel cazzone con espressione tra l’ammirato ed il voglioso, poi si giró verso di me, quasi a chiedere il permesso. Io ricordo che non feci nulla, ero impietrito e rimasi fermo, lei si ricorda che annuii con il capo, dandole l’ok a ciucciarlo. fatto sta che quel momento sospeso duró veramente poco e mia moglie iniziò la fellatio, facendo sparire ritmicamente la supercappella nella sua bocca, che a stento riusciva a contenerla tutta. Se lo succhiava proprio di gusto, la signora che le dimensioni non contano. Fu un pompino magistrale e lei sfoderó tutta la sua arte che io conoscevo bene.
Leccó le palle, l’asta fino alla punta. Tutto. Si muoveva felina mezza nell’acqua ed era così sexy mentre lo faceva.
Io ero bloccato, sorpreso anche dalla sua resistenza. Restava duro senza segni di cedimento contrariamente a quanto mi ero immaginato.
Gianni gradiva molto e alla fine anche lui si dimostrò umano e cedette. Mentre veniva tenne con le mani la testa di mia moglie sulla sua cappella e lei riservó a lui lo stesso trattamento che riservava a me: ingoió tutta la venuta, perdendosi solo qualche goccia. Gianni aveva un sorriso a tutti i denti. Poi, come faceva anche con me, mia moglie con molta delicatezza, lo ripulì tutto per benino, ingoiandosi tutto.
Gianni era visibilmente soddisfatto. Poi tornó in vasca di nuovo accanto a lei tra le bolle.
Pensavo che la serata stava per finire ed invece.
Lui in acqua continuò a tenerla in temperatura, palpandola e toccandola dappertutto; l’aveva assaggiata e voleva il resto. Quando fu pronto a ricominciare, Gianni uscì completamente dall”acqua, prese un materassino e lo avvicinò alla vasca.
Fece cenno a mia moglie di risalire e stendersi sul materassino. Lei salì e
Gianni l’aiutó a stendersi sul materassino; una volta stesa le infiló di nuovo il cazzo in bocca, e con una mano le masturbava la patata.
Mia moglie era totalmente arresa a lui.
Gianni mi fece cenno di dedicarmi alla sua patata. Uscii anche io dall’acqua e lo feci senza farmelo ripetere.
Mia moglie adora essere leccata e cosi, sulla mia lingua, raggiunse il primo orgasmo del pomeriggio.
Gianni a quel punto uscì dalla bocca di mia moglie, si mise il condom e nel farmi cenno di lasciare la figa a lui, si preparó alla monta. Gianni dettava tutti i nostri tempi e si faceva come voleva lui.
Mia moglie osservava Gianni arrivare in piena erezione vicino alle le sue cosce e gli disse di fare piano, perché non era abituata a certe misure.
Lui sorrise molto compiaciuto e le disse di stare il più rilassata possibile.
Mia moglie aprì bene le cosce invitandolo ad entrare.
Gianni cominciò sbattere il suo megacazzo incappucciato sulla figa di lei, e dopo averlo strusciato su e giù tra le grandi labbra, stimolandole il clito, inizió la penetrazione. Io ero accanto a lei e le tenevo la mano. Avevo una gran voglia di metterglielo in bocca, ma la lasciai concentrarsi sulla monta che era appena iniziata. Via via che lui entrava, lei mi stringeva sempre più forte la mano.
Mia moglie era un lago e lui entrava abbastanza bene. Quando fu tutto dentro lui stette per un po’ fermo, credo per farla abituare alla sensazione. Poi cominció a spingere con ritmo via via crescente finché trovó il tempo giusto. La sbatteva con spinte forti e profonde. Sentivo il rumore sordo dei colpi che dava. Le gambe di lei rimbalzavano a mezz’aria ad ogni spinta; ogni tanto Gianni si abbassava sui seni a ciucciarli mentre gli rimbalzavano davanti per le spinte che dava.
Era una monta nel vero senso della parola. Sesso molto intenso, quasi animalesco.
Mia moglie gemeva senza pause.
C’era una connessione evidente ed inattesa tra loro. In quella stanza si sentivano le bolle della vasca idromassaggio, il fap fap delle spinte di gianni ed il suono bagnato della fighetta usata di mia moglie, rumori ogni tanto coperti da un gemito più forte e lascivo di lei. Lui rimase silenzioso tutto il tempo, concentrato solo sulla monta.
Io ero ipnotizzato. I gemiti di lei, i seni che ballonzolavano ad ogni spinta. lui si scopava mia moglie davanti ai miei occhi senza nessun tentennamento, erano una visione che andava ben oltre tutto quello che avevo fatto fino ad allora. .
Poi la giró sul materassino e la mise a 4 zampe. Osservò il bel culo di mia moglie, ne carezzò dolcemente le forme con le mani, e poi allargó le chiappe per vedere il buchetto. Lo osservó e poi infiló lentamente il suo indice dentro il culo. Mia moglie sobbalzó di impulso. Poi lo mosse in circolo, piano piano, per allargare il buchetto ed a quel punto capii che voleva prendersi anche quello. Mia moglie, visibilmente molto tesa, non disse una parola, ma non stava gradendo particolarmente quel tipo di attenzione. Per rendersela più piacevole con una mano lei cominciò a masturbarsi la figa.
Quando faceva anale con me, infatti, mi ha sempre detto di preferire che fosse la cappella a farsi strada nello sfintere piuttosto che le dita, ma è anche vero che io e Gianni avevamo dimensioni non paragonabili.
Gianni le disse di aprire meglio le gambe e abbassare la testa sino al materassino, alzando il culo. A quel punto con il buco ancora meglio esposto infiló il secondo dito nel sedere e continuó quel movimento.
Mia moglie si masturbava più forte ed emise vari urletti per quella ulteriore penetrazione posteriore.
Dopo un pó che lavorava il buchetto di mia moglie Gianni con un movimento improvviso poggio’ la sua capellona sull’ano, facendo pressione per entrare.
Mia moglie che si stava ancora toccando la figa, gli disse di fare piano, che dietro non aveva mai avuto una cosa del genere. Gianni provó un pó di volte a fare pressione con la cappella per entrare, ma evidentemente era troppo largo e lo sfintere di mia moglie non era ancora elastico al punto da aprirsi con quelle spinte ancora gentili.
Lei smise di masturbarsi e com la mano umida della sua figa mi stringeva fortissimo il braccio in attesa che lui per entrare forzasse sul serio, sfondando il buchetto.
Gianni resto’ per un po’ a pensare a cosa fare con il cazzone bello duro proprio davanti al culo di mia moglie. Lo guardavo super eccitato attendendo l’inevitabile, ma lui cambiò bersaglio e con un colpo secco lo spinse tutto in figa, riprendendo la monta da dove l’aveva interrotta.
Mia moglie si sciolse in un gemito profondo di piacere.
La penetrazione a pecorina era più profonda e quella , fra l’altro, è la sua posizione preferita.
Lui se la faceva da dietro con colpi decisi e forti e lei non smetteva di gemere ansimando
“ohh, ahh, siii, mio dio, ohh……”.
Gianni le disse di ritornare a 4 zampe, ma lei rimase appoggiata con le spalle al materassino; allora la tiró su per i capelli con un forte strattone, rimettendola a pecorina. Continuava a montarla, e, con la mano poggiata su una chiappa, le infiló il pollice nel culo.
mia moglie non capiva già più niente da tempo, era un corpo che lui gestiva come voleva, e godeva come non le avevo mai visto fare fino ad allora.
A quel punto Gianni le molló uno schiaffone sul sedere e le disse
“È così che ti piace, vero?”
Pensavo Lei si irrigidisse ed invece fece un cenno di assenso con il capo.
Ma a Gianni evidentemente non bastava. Voleva proprio sentire la sua voce o forse che la sentissi io.
Lui a quel punto molló un altro sculaccione molto più forte del primo
“Rispondi, su…troia”
Lei alzó i suoi occhi verso i miei: aveva un viso stravolto, il sudore era misto all’acqua della vasca, e guardandomi riuscì solo a dirmi
“Si mi piace cosi, cosi così, si……ohh…”
Gianni, che stava dietro al culo di mia moglie e continuava a montarla, a quella sua risposta sorrise in un modo che valeva più di mille discorsi.
Io mi eccitatai ancora di più a vedere loro che scopavano e mi dette una scossa sentirla chiamata troia per la prima volta. Toccó qualcosa di nuovo e di profondo. Nemmeno io nel climax dell’amplesso l’avevo mai chiamata così. Lo fece lui e fu come un terremoto in me.
A quel punto mi svegliai dal torpore e lo infilai in bocca a mia moglie: lei viveva la sua fantasia. Un uomo a tutte e due le estremità. Io davanti e l’altro dietro. Sotto quelle spinte a pecora, stimolata da tutte le parti, lei non resistette a lungo e venne con un forte gemito e si lasciò cadere all’improvviso sul materassino.
Io venni giusto un secondo dopo che lei si buttò sul materassino e sborrai praticamente ovunque su di lei. Il mio fu un orgasmo molto intenso e piacevole, nonostante non fossi venuto in figa.
Anche Gianni rimase sorpreso dal movimento e si ritrovò fuori dalla passera di colpo. La monta non era finita. In una frazione di secondo allora si abbassò su di lei, le allargó le gambe e se la scopó da dietro. Si teneva alle spalle di lei per spingerglielo meglio dentro, accelerando il ritmo. Lei era esausta, Gianni invece sembrava non finire mai, una macchina. Dopo un po’ in quella posizione preceduto da spinte ancora più forti delle precedenti, con un gemito profondo venne anche lui.
Dopo poco uscì da mia moglie, tiró via il condom, e infiló il cazzone ancora gocciolante di sborra nella bocca di mia lei per la seconda pulizia.
Mia moglie lo accolse in bocca e, molto faticosamente, glielo pulì ancora una volta.
Quando ebbe finito, esausta si abbandonò sul materassino e rimase in silenzio, stravolta da quella monta davvero animalesca.
Io e Gianni ci rimettemmo in acqua.
Quando mia moglie si riprese, si alzò e si guardó. Era un disastro. Chiese dove fosse la doccia per darsi una sistemata. Era sfatta dalla sessione di sesso e con liquidi vari un po’ ovunque. Gianni le spiegò dove andare a lavarsi. Mi accorsi che la seguì con lo sguardo anche mentre se ne usciva dalla stanza. Non le levava gli occhi di dosso.
Restammo soli e mi disse
”che troia tua moglie! E che culo.…”
Annuii ed ogni volta che la chiamava troia mi saliva come un brivido dentro lo stomaco.
Lui sorrise sornione
“Sei stato fortunato. Anche a trovare me….”
Io non sapevo che dire.
Era la prima volta per me in una situazione del genere. Annuii ancora. Ma lui si aspettava una reazione da parte mia.
Cercai di cambiare discorso, dicendo che per essere stata una prima volta mi sembrava fosse andato tutto bene.
Lui annuì e aggiunse criptico
“Si. c’è una sintonia evidente.….”
E Poi
“E a te piaciuto lo spettacolo?”
Era una situazione del tutto nuova. Ero stranito. rimasi in silenzio.
Non sapevo cosa dire ed allora annuii con la testa.
Lui disse
“Non avevo dubbi.…” e se ne andó a lavarsi.
Rimasi solo nella vasca a godermi le bolle, perso nei miei pensieri. Ero realmente scosso, forse anche geloso, ma c’era qualcosa di profondamente coinvolgente ed eccitante in tutta quella situazione. Il tempo passava tra le bolle e pensai che lo stessero facendo di nuovo sotto la doccia.
Gianni lo avevo proprio sottovalutato: era un gran scopatore; e mia moglie, oltre quello che immaginavo.
Poi finalmente lei riapparve. Bellissima. appena docciata, con solo un asciugamano sui capelli e nient’altro. Aveva ragione. Era proprio una gran figa e con un gran culo. Ma anche una troia. Solo una troia poteva farsi sbattere da uno sconosciuto davanti al marito. Eppure la cosa mi accendeva il cazzo. Le chiesi se voleva ancora giocare, ma mi rispose basta, aveva la patata in fiamme. Ed allora ci vestimmo per tornare a casa.
Una volta indossati i vestiti, Gianni riapparve in accappatoio bianco, con un sorriso a pieno volto.
ci salutó e ci indicó le sue disponibilità nelle settimane successive.
Il suo tono era sicuro, come se fossimo suoi pazienti e stesse fissando gli appuntamenti per delle visite di controllo che non si possono mancare.
Sembrava tutto irreale, ma era tutto vero.
Gli dissi che ci saremmo sentiti per i dettagli ed andammo verso casa.
In macchina lei mi chiese se mi fossi divertito e stessi bene. annuivo quasi meccanicamente a tutto anche se l’esperienza aveva forse stravolto più me che lei. Io non avevo voglia di parlarne in quel momento anche perché ero immerso in emozioni del tutto opposte.
Dopo poco lei si addormentò sul sedile.
Ogni tanto mi giravo a guardarla, dormiva beata. Sembrava così innocente rispetto a quanto troia che era stata prima. Non ero certo di voler ripetere una cosa del genere ma non era quello il momento di affrontare il discorso. Razionalmente sicuramente no. Ma la ragione, alla fine, nella vita quanto conta?
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